Di la verità, ti hanno detto un'altra volta che devi avere un blog aziendale, ma tu continui a pensare: e poi cosa ci scrivo? Devo mettere qualcuno a perder tempo? E ancora, quanto mi costa mettere una persona a scrivere?
Sono domande più che lecite ma bisogna analizzare tutto con attenzione per potersi dare risposte valide. Iniziando a ragionare è importante capire se il blog può avere un senso all'interno della strategia di comunicazione della tua azienda. Generalmente per le PMI (ma non solo) è quasi sempre una buona idea averlo. Ma per avere una risposta precisa ed esauriente, bisogna analizzare con attenzione ogni singolo caso, perché ricorda, le strategie copia-incolla, quelle nate scimmiottando la concorrenza, sono generalmente un po’ zoppe.
Lo so, è pieno di blogger: food blogger, fashion blogger e non solo, forse ne conosci qualcuno anche tu, ma un blog aziendale è una cosa un po’ diversa, non tanto nell'aspetto ma soprattutto nell'uso strumentale dei contenuti.
Innanzitutto è bene che il blog della tua azienda sia all'interno del tuo sito e allineato ai suoi contenuti di digital marketing, essere utile e avere uno scopo preciso: rispondere alle possibili domande dei tuoi clienti in essere e potenziali, spiegando in modo semplice (non tutti sono tecnici del tuo settore) che i tuoi prodotti o servizi sono la migliore soluzione che possono trovare. Cioé dovrai stimolarli e farti raggiungere attraverso le loro necessità di informazione su un problema specifico e presentarti come chi ha la soluzione precisa per il tuo target.
Si perchè, quando i tuoi clienti cercano su Google, non stanno necessariamente cercando proprio te. C'è una fase infatti (detta ricerca latente) nella quale le persone si informano su un argomento, cercano una soluzione a un problema oppure, successivamente, un prodotto ma non sanno ancora di quale marca. E’ proprio in quei momenti che il tuo blog può intercettare il potenziale cliente, ma come? Semplice, il cliente ha una domanda, il tuo blog ha la risposta!
Secondo la ricerca di Imageware “L’Osservatorio Blog 2016“ vediamo che in Italia la maggior parte dei blog si occupa di tecnologia (23,8%), moda e abbigliamento (17%) e infine viaggi (16,3%). Nel resto del mondo vediamo al primo posto il settore della bellezza (12%) e a seguire, moda e abbigliamento (10%), poi food and wine (10%) e in ultimo viaggi (10%).
Sono blog personali o di imprese? Be’ la ricerca non fa distinzione, ma tutto sommato non è così rilevante, è lo strumento blog in se’, con la sua struttura fatta di articoli capaci di rispondere alle domande della rete, che ne esce vincitore. Gli argomenti qui sopra coprono praticamente ogni categoria. La tua azienda produce qualcosa che non è in elenco? Se produci viti, per esempio cosa dovresti scrivere?
Non voglio fartela semplice. Comincia a considerare che non puoi fare tutto da solo. Innanzitutto hai bisogno di una strategia di web marketing, per capire in che direzione andare, e di un conseguente piano editoriale. Dovrai avere una scaletta di articoli, suddivisi in categorie, da raggruppare per soluzioni, spiegazioni, risposte, interviste.
La cosa migliore che puoi fare è stilare un elenco di tutte le domande che fanno i tuoi clienti, pensare a tutte quelle informazioni (sul tuo prodotto o servizio) che non riesci mai a spiegare fino in fondo, scrivere un’elenco dei vantaggi che offre il tuo prodotto cercando di capire quale problema vuole risolvere il tuo cliente e cosa potrebbe cercare su Google per trovare la soluzione.
Ti faccio una domanda: chi cerca uno specifico tipo di vite, sarà più interessato a sapere come fai tu a produrle oppure, vorrà sapere quale tipo di vite è più adatta se deve assemblare una libreria? Se tu scrivi un articolo sulla differenza tra le viti da legno e quelle da metallo (per esempio), lo corredi di immagini, di dettagli e magari suggerisci un sito dove ci sono dei tutorial per il fai da te, è molto probabile che un tuo potenziale cliente inizi a scoprire che tu esisti, che inizi insomma a conoscere il tuo brand e ad associarlo ad un vantaggio, quello che lui ha avuto nel trovare la soluzione al suo problema.
Le ricerche, in rete sono di tipo informativo (quelle di cui abbiamo parlato finora) oppure commerciali, cioè quelle che cercano il tuo prodotto o servizio, oppure direttamente il tuo marchio. Quelle del secondo tipo le fa chi già ti conosce e sono un numero limitato, a meno che tu non sia un signor Coca Cola o un signor Ikea. Un blog ben studiato è in grado di portarti nella prima pagina di Google davanti agli occhi di tutti quei potenziali clienti che non hanno idea di chi tu sia o di cosa si occupi la tua azienda.
Gli articoli sono alla base del piano editoriale ma per contenuti non si intendono solo testi scritti, possono (spesso devono) comprendere dei video con interviste a te o al tuo personale, delle infografiche (guarda 50 esempi di infografiche per capire se possono fare al caso tuo) che spiegano per immagini il tuo prodotto (o servizio o settore), delle recensioni di libri o di eventi ai quali hai partecipato.
Insomma il tuo blog aziendale deve essere un “luogo vivo”, aggiornato, che parla di te, della tua azienda, dei suoi valori, che avvicina il cliente alla tua realtà, che riduce le distanze tra il brand e le persone.
Per essere più concreta ti parlerò di tre blog aziendali italiani di successo che appartengono alle categorie più svariate e che sono riusciti, grazie ad un piano editoriale attento e studiato dal punto di vista del lettore prima che dal punto di vista dell'azienda, ad attrarre un traffico importante e ad imporsi nel proprio settore.
Questo è uno dei blog aziendali più famoso d'Italia, un piano editoriale attento e pensato nel dettaglio e una squadra di copywrite che sviluppa contenuti di valore intorno agli interrogativi del cliente. Gli argomenti spaziano da auto e moto (naturalmente) a garage, da tasse e fisco a tecnologia.
Un’agenzia di assicurazioni, di la verità, pensavi potesse parlare solo di polizze, ho ragione?
Questo è un blog che affrontano i dubbi e le paure del paziente odontoiatrico, il mondo della salute orale, si parla di prevenzione, di malattie e di soluzioni. Un progetto che tiene conto delle domande del paziente, lo rassicura e dà risposte chiare e comprensibili.
In rete si trovano diversi blog di dentisti e diventa sempre più difficile pubblicare contenuti diversificati e migliori. Il vantaggio però è che molti sembrano rivolti agli addetti ai lavori, propongono foto di bassa qualità e talvolta leggermente “inquietanti” (di bocche spalancate e malridotte). Questo blog parla al paziente, lo accoglie ancor prima che si presenti in studio.
Gli utenti di questo blog sono i disoccupati, l'obiettivo che è riuscito a raggiungere è quello di diventare un punto di riferimento per le informazioni, raccoglie le notizie più importanti legate al mondo del lavoro con una pubblicazione regolare e aggiornatissima.
Attenzione, questo blog non parla di annunci o posti di lavoro in genere, ma tratta argomenti utili a chi è in cerca di un’occupazione, si rivolge alle donne e ai giovani, tratta di economia e di imprese.
Ho voluto concludere con degli esempi molto diversi per mostrare come il settore non sia importante per il successo di un blog per un’azienda, e non ho volutamente citato brand internazionali che possono contare anche su grandi campagne pubblicitarie e spot.
Se sarai in grado di offrire ai tuoi clienti le risposte alle loro domande, che tu sia un dentista o un'agenzia interinale, sarai anche in grado di presidiare la tua nicchia di mercato. Questo porterà nuovi clienti alla tua azienda e riuscirà anche a fidelizzare i clienti che hai già, offrendo loro un servizio in più. Avere una larghissima visibilità non è mai frutto del caso, ma di un’attenta analisi del mercato, delle richieste fatte in rete, delle parole chiave più utilizzate. Cioè è frutto di un progetto di webmarketing che abbia saputo creare la giusta strategia di marketing on-line e il piano editoriale più idoneo, modellato sulle esigenze specifiche della tua azienda.
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