Nel mondo Facebook batte YouTube, mentre in Italia le posizioni si ribaltano e troviamo YouTube al primo posto per utilizzo, al terzo posto sul podio c'è Instagram.
Ogni anno We Are Social in collaborazione con Hootsuite pubblica i risultati di un’indagine realizzata per comprendere i trend digital in Italia e nel mondo. Anche nel 2016 avevo fatto un articolo su questo argomento e a distanza di due anni qualche differenza si può notare, il trend in direzione mobile è ancora in crescita, ma Instagram che sembrava scalare la vetta delle piattaforme social, non è riuscita ad avanzare quanto sembrava, ma ne parliamo dopo, ora entriamo meglio nel dettaglio.
Come già indicato dal trend digital degli anni precedenti, la crescita più rilevante è relativa al mobile, il 75% della popolazione mondiale, grazie a politiche promozionali e tariffarie, adesso possiede un cellulare, di questi la metà sono smartphone.
L’uso dei social continua a cresce e gli utenti attivi sono più di 3 miliardi nel mondo e 9 su 10 si connettono alla rete via cellulare.
Facebook anche nel 2017 a livello mondiale è stato l’asso piglia tutto, Instagram triplica gli utenti e sia WhatsApp che Messenger hanno avuto un tasso di crescita doppio rispetto a Facebook.
Lo dicevo già nel 2016, la cosa che mi inquieta di più è il monopolio assoluto, l’egemonia di Zuckerberg, hai fatto caso che sia Facebook, che Instagram che Whatsapp sono tutti suoi? Non voglio ripetermi ma se le connessioni in rete passano tutte attraverso lo stesso “proprietario”, le conversazioni avvengono sulle sue piattaforme come la maggior parte degli investimenti pubblicitari chi può contrastare questo potere?
E aggiungo: attenzione a fare investimenti digitali esclusivamente in questi luoghi, perchè sono e restano di proprietà di Zuckerberg e se, senza entrare in scenari da Grande Fratello, decidesse di renderli a pagamento oppure addirittura di chiuderli...i nostri canali di comunicazione col pubblico verrebbero cancellati.
Insomma, sempre meglio distribuire gli investimenti su più piattaforme digital (YouTube, Linkedin, ma anche strumenti off line) ma soprattutto su risorse di proprietà, come il proprio sito, sul quale si abbia sempre e comunque il controllo totale.
In Italia a fronte di una popolazione totale di 59,33 milioni di persone ne troviamo 43,31 milioni connesse alla rete di cui 34 milioni attive sui social media.
Quando pensiamo alla connessione internet tendiamo a ragionare in termini di postazioni fisse, ma ben 49,190 milioni di persone accedono da mobile e 30,00 milioni soprattutto per attività sui social.
Ora, siamo d’accordo che molti di noi passano 8 ore al giorno davanti al pc per lavoro, ma 6 ore al giorno come tempo medio speso online (quasi il doppio di quello impiegato davanti alla tv) sono un po’ tante considerando che quasi 2 ore sono dedicate ai social media, no?
Teniamo anche conto che non tutti fanno lavoro d’ufficio, lavorano in negozi, locali, mercati...insomma, questo è il tempo medio, vuol dire che a fronte di chi non ne spende più di 4 al giorno davanti al computer, c’è qualcuno che ce ne passa 10!
Sorpresa! In Italia, a differenza che nel resto del mondo, YouTube batte Facebook. Sì, parliamo di un 62% contro un 60, ma fa riflettere, soprattutto dovendo investire in contenuti. Siamo sicuri che non sia meglio dirottare il budget su contenuti video anzichè su articoli di blog? O ancora meglio non sarebbe meglio ipotizzare un mix?
Ne parlavo a settembre in un articolo nel quale scrivevo dell’importanza di avere una strategia video su Youtube (Il trend era già piuttosto evidente, anche se i dati non erano ancora disponibili) di come i contenuti video “come si fa” e “tutorial” siano in grado di portare credibilità e notorietà anche ai brand più piccoli.
Instagram, come dicevo all’inizio, non riesce a superare il 33% dell’attività dichiarata dagli utenti (è davanti a Twitter, Linkedin e Snapchat) ma è comunque sul podio insieme a Facebook e YouTube.
Considerando che stiamo parlando di 16,00 milioni di persone e che si tratta del 27% della popolazione totale parliamo di un terzo posto di tutto rispetto.
Interessante inoltre notare come siano più attive le donne che gli uomini (51% contro 49).
Possiamo tranquillizzarci e consolidare le strategie che fanno uso di video, sia su YouTube che su Facebook, riflettere sulla possibilità di integrarle con un account aziendale Instagram, soprattutto se il nostro target è giovane e composto principalmente da donne.
Teniamo anche d’occhio le possibilità offerte dalle piattaforme di messaggistica, perchè non ti sarà sfuggito che nell’analisi dei canali maggiormente attivi tra Instagram e Facebook si inserivano Whatsapp e Messanger, strumenti di contatto diretto con i clienti che, con la dovuta cautela potrebbero essere aggiunte nella strategia generale.
I dati sono stati selezionati da un report decisamente più ponderoso che può essere consultato cliccando su Global Digital 2018.
Anna Santeramo
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