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Come scrive in questo articolo Mirko Saini (clicca qui) preparare un piano editoriale per i social per la propria presenza su Facebook ad esempio, dà molti vantaggi ma soprattutto saprete dove andare e non perderete tempo per capire come arrivarci. Il grosso rischio è la perdita del focus sull'obiettivo della presenza on line e di disperdere energie e risorse raggiungendo risultati non misurabili o casuali.
Ho pensato di iniziare citando quell'articolo, perché mi pare descriva molto bene il senso di una voce di preventivo che spesso il cliente sarebbe felice di decurtare. Questa voce viene percepita come un “di più”, come qualcosa di misterioso che l’Agenzia vuole aggiungere in un pacchetto dove ci sono dei costi ben più comprensibili, e irrinunciabili, come per esempio la voce “stampa”.
Il piano editoriale Facebook, per esempio, è quella mappa che consente di capire dove si va e perché. Viene studiato seguendo, questi punti:
Grazie al piano editoriale per i social media possiamo individuare la nicchia del settore di riferimento, analizzare la concorrenza e capire come entrare in contatto con il target. Lo sviluppo dei contenuti concordati (in linea di massima inizialmente e poi rivisti a intervalli regolari con il cliente) permette di sapere cosa dire, come e quando. L'analisi dei dati insight o Analytics, monitorati costantemente permettono di valutare le reazioni del nostro target e modificare in corso d'opera il piano stesso adattandolo alle esigenze che si riscontreranno in tempo reale sempre in linea con il progetto di web marketing definito in precedenza.
Insomma per quanto sia emozionante mettere un paio di jeans e una maglietta nello zaino, partendo senza meta, diciamo che sui sui social è più redditizio padroneggiare la rotta tenendo gli occhi fissi sulla meta.